SIM3A
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sito ufficiale della Società Italiana di Microbiologia Agraria, Alimentare e Ambientale
I Soci della Sede
  1. De Angelis Maria
  2. Di Cagno Raffaella
  3. Minervini Fabio
  4. Gobbetti Marco
  • 080 5442911
  • 080 5442911
  • 080.544.2948
  • 080.544.2949
La Storia AGR/16 della sede (a cura di Gianluigi Ercolani)
  • L’insegnamento di discipline riferibili all’attuale settore scientifico-disciplinare AGR/16 ebbe inizio nell’Università di Bari con l’istituzione della locale Facoltà di Agraria, nel 1939.
    Negli anni accademici fino al 1957/58, l’unico insegnamento svolto rimase quello di Microbiologia Agraria e Tecnica, tenuto da incaricati esterni. In quell’ufficio, si succedettero: Antonio Biraghi (1939/40-1942/43), a quel tempo Sperimentatore presso la R. Stazione di Patologia Vegetale di Roma; Nicola Favia (1943/44-1949/50), libero docente in Batteriologia e in Igiene e Direttore dei servizi d’analisi di laboratorio dell’Ente Autonomo Acquedotto Pugliese; Salvatore Liddo (1950/51-1953/54), libero docente in Microbiologia e in Polizia Medica e Aiuto presso l’Istituto di Igiene dell’Università di Bari; e Salvatore Riccardo (1954/55-1957/58), Ordinario della disciplina e Direttore dell’Istituto di Microbiologia Agraria e Tecnica nell’Università di Napoli. Dell’attività di ricerca nel periodo considerato, che soltanto occasionalmente affrontò temi di immediato interesse per la disciplina, meritano di essere ricordati gli studi sulle caratteristiche microbiologiche del formaggio canestrato pugliese e sui lieviti dei mosti pugliesi, promossi dal Riccardo e curati da un giovane ricercatore del tempo, Mario Catalano, che la Facoltà avrebbe poi avuto come Ordinario di Industrie Agrarie.
    Dopo la cessazione dell’incarico al Riccardo, la Facoltà di Agraria di Bari dovette attendere più di trent’anni prima di vedere nuovamente attive al proprio interno altre figure formatesi nell’ortodossia culturale della microbiologia agraria italiana. Nell’intervallo, l’insegnamento a vario titolo della microbiologia rimase affidato a docenti di estrazione fitopatologica (Antonio Graniti, 1958/59-1969/70; Giovanni P. Martelli, 1970/71-1972/73; Gian Luigi Ercolani, dal 1973/74; Matteo Cirulli, 1975/76-1979/80; Lorenzo Sparapano, 1989/90-1990/91) o dell’area medico-biologica (Rosa Anna Monno, 1988/89-1992/93) della stessa Università di Bari. Contemporaneamente, gli interessi di ricerca si indirizzarono soprattutto verso la microbiologia degli ortaggi in campo e sul mercato, l’ecologia microbica delle foglie e delle drupe di olivo, la risposta dell’effetto rizosfera all’inquinamento ambientale e la conversione aerobica e anaerobica di sottoprodotti ed effluenti. A quell’interpretazione “eretica” della collocazione della microbiologia in una Facoltà di Agraria fece riscontro nel 1983 l’istituzione, rimasta poi unica in Italia, di un posto di ruolo sull’Ecologia Microbica, anziché sulla Microbiologia Agraria, coperto da un professore di prima fascia.
    Il passaggio risolutivo del settore verso l’assetto presente si è compiuto nell’ultimo dodicennio, durante il quale la Facoltà di Agraria ha chiamato presso di sé dapprima Maria Elisabetta Guerzoni (19991/92-1995-96) e poi Marco Gobbetti (dal 1993/94), rispettivamente di scuola bolognese e perugina, entrambi in qualità dapprima di affidatari di insegnamenti e poi di professori di ruolo di prima fascia.
    Alla data del 1° febbraio 2004, il settore AGR/16 conta due professori di prima fascia e un ricercatore universitario, tutti afferenti al Dipartimento di Protezione delle Piante e Microbiologia Applicata. Il carico didattico include insegnamenti nei corsi di laurea di primo livello (“Microbiologia Agraria” nel CL Scienze e Tecnologie Agrarie; “Microbiologia dei Prodotti Alimentari d’Origine Animale” nel CL Produzioni Animali nei Sistemi Agrari; “Biologia e Biotecnologia dei Microrganismi negli Alimenti” e “Sviluppi di Filiera: Aspetti di Microbiologia” nel CL Tecnologie delle Trasformazioni e Qualità dei Prodotti Agro-alimentari; “Microbiologia Applicata alla Protezione delle Colture” nel CL Tecnologie Fitosanitarie) e in quelli specialistici (“Microbiologia Agraria” nei CLS Agricoltura Sostenibile e Sviluppo Rurale e CLS Scienze dell’Ingegneria Agraria; “Microbiologia Ambientale” e “Microbiologia Applicata alle Produzioni Forestali” nel CLS Gestione dell’Ambiente e del Territorio Forestale; “Microbiologia degli Alimenti di Origine Vegetale” e “Microbiologia degli Alimenti di Origine Animale” nel CLS in Scienze, Tecnologie e Gestione del Sistema Agro-Alimentare) della Facoltà di Agraria, nonché, con “Biotecnologia degli Alimenti e Laboratorio di Biotecnologia degli Alimenti”, nel CL di primo livello in Biotecnologie per le Produzioni Agricole ed Alimentari della Facoltà di Scienze Biotecnologiche. L’attività di alta formazione si espleta soprattutto nel Dottorato di Ricerca interdisciplinare (Facoltà di Agraria, Medicina, Scienze FFMMN, Scienze Biotecnologiche e Farmacia) in Microbiologia, Sanità e Chimica degli Alimenti e nel Master Universitario in Sistemi di Qualità nell’Industria dei Lievitati da Forno, dei quali il settore stesso ha promosso l’avvio e tiene il coordinamento. Il settore collabora inoltre al Master Universitario in Gestione Post-Raccolta dei Prodotti Ortofrutticoli Freschi e a quello per Esperto in Processi di Approvvigionamento e Distribuzione dei Prodotti Agro-Alimentari.
    Il settore dispone per le proprie attività di moderni locali sviluppati su una superficie di oltre 400 mq, occupati per circa un terzo da laboratori bene attrezzati e per il resto da uffici e servizi di supporto. L’attività di ricerca è da ricondursi prevalentemente al campo della microbiologia degli alimenti, con particolare riguardo alle implicazioni biotecnologiche dei batteri lattici. Sono affrontati studi di fisiologia, biochimica, enzimologia e proteomica legati all’uso di tali microrganismi negli alimenti. I temi di ricerca, così come le metodologie applicate, sono caratterizzati da una continua evoluzione frutto delle intense collaborazioni scientifiche nazionali ed internazionali con centri di ricerca universitari, del CNR e consorziali. Assai curato è il collegamento con le realtà imprenditoriali e produttive, non soltanto pugliesi e nazionali. In generale, sono oggetto di studio alimenti di origine animale e vegetale, e biotecnologie alimentari, con particolare riferimento alle innovazioni di processo, al miglioramento delle attitudini biotecnologiche degli starter, anche mediante studi di proteomica applicata, alla purificazione e caratterizzazione di attività enzimatiche di natura microbica, allo studio delle interazioni microbiche in ecosistemi alimentari, all’attività dei batteri lattici e dei loro enzimi in relazione alle più diffuse intolleranze alimentari ed alla genesi di sostanze fisiologicamente attive. Sono altresì caratterizzati, dal punto di vista della dinamica microbica e biochimica ad essa correlata, alimenti con particolari caratteri di tipicità regionale e nazionale, anche nel contesto dello sviluppo di metodiche di microbiologia forense.